Un incontro tra arte e cultura che si esprime in un nodo creativo di stoffe preziose e linee stravaganti. Artigianalità e stile, estro ed eleganza: è l’universo Archetipo, brand orgogliosamente italiano, sangue friulano e sensibilità estera, che in un paio di decenni ha rivoluzionato il concetto di abito formale per lui per le occasioni che contano.  Presenza fissa delle passerelle maschili che contano, Archetipo è sinonimo di anticonvenzionalità e distinzione, per quello stile caratteristico che mescola influenze pop e contemporanee a una concezione rigorosa dell’abbigliamento per l’uomo tutta ottocentesca. La cura dei particolari e l’attenzione per gli accessori – dai più tradizionali come il cappello e il plastron, fino a quelli meno comuni,  il bastone da passeggio ad esempio – rivelano un talento tutto italiano che si traduce nella volontà di rivestire di nuovo significato un ambito, quello dell’abito da cerimonia, in cui è difficile innovare.  L’uomo Archetipo approccia al mondo in maniera originale, è aperto, sicuro della propria esclusività e vagamente narciso e per sé sceglie un look che esalta una personalità ricca ed un gusto elaborato. Toni brillanti, suggestioni dannunziane, respiro orientale, il racconto della tendenza della prossima stagione ha la voce di Stefania Vismara, che di Archetipo è general manager. Tra i soci fondatori dell’azienda e stilista del brand, ha contribuito nel tempo alla creazione e al consolidamento di un prototipo maschile inconfondibile.

La collezione 2016 ha come motivo la ricerca del piacere, un’esplosione di colore che è un piacere per gli occhi…
Esatto, gli ingredienti base della felicità ci circondano e prendono corpo in soggetti e oggetti ai quali ci sentiamo emotivamente, spiritualmente e fisicamente legati. Le creazioni Cleofe Finati sono parte di un mondo eudemonico (ndr, che per natura ha come scopo la felicità, appunto) e diventano un mezzo per quella realizzazione individuale verso cui tutti tendiamo e che si realizza attraverso i sensi, in particolare la vista: il colore porta al piacere ed evoca emozioni uniche.

Lei è designer e manager del gruppo Archetipo, ciò significa trovare ogni giorno un equilibrio tra creatività e mentalità imprenditoriale. Cosa significa oggi essere a capo di un’azienda che è un punto di riferimento per il settore della moda sposo?
Essere imprenditore significa avere la capacità di ascoltare e capire il mercato, da questo nasce il successo del gruppo Archetipo e del brand Cleofe Finati nel mondo. Il mio operato è guidato da una grande determinazione e dall’amore per l’arte come espressione di sé stessi. Sono a capo di una squadra di persone che hanno sangue Archetipo, la nostra forza è creare eccellenza e portarla nel mondo. Un’eccellenza cento per cento Made in Italy.

Ci racconta i momenti più importanti della sua vita lavorativa? Quando ha capito che avrebbe disegnato abiti maschili?
Io ho fatto studi di architettura e quando ero praticamente bimba (ndr, sorride) ho lavorato nell’ambito dell’edilizia ma non vi ho trovato la dinamicità e la libertà espressiva che caratterizzano il mondo della moda. Nel 1991 ho vinto una borsa di studio sull’imprenditoria, lì è nata la nostra azienda. Allora eravamo quattro ragazzi di vent’anni, tra i quali Maurizio Finati che é ancora mio socio; naturalmente eravamo senza soldi ma ci spingeva una grande forza di volontà. Abbiamo cominciato a distinguerci nel panorama dell’accessoristica maschile, cravatte e papillon, grazie ad una particolare tecnica di pittura che regalava unicità ad ogni singolo pezzo, finché, su consiglio di un responsabile vendite del nostro primo cliente, innamorato delle nostre creazioni, ci siamo aperti al mondo della cerimonia.

Quali sono le suggestioni – artistiche, culturali, le inclinazioni personali – che ispirano il suo universo creativo?
Ho da sempre amato il mondo della moda, amo l’arte in ogni espressione: é la concretizzazione dell’anima e del pensiero della persona. Riuscire ad esprimere la propria anima e il proprio pensiero penso che sia l’obiettivo per tutti noi, io lo faccio nel mio lavoro e questo è uno dei motivi per cui lo amo profondamente. Tutto l’universo è una musa: natura, oggetti, persone. Il segreto è saperlo sentire, capire ed interpretare e poi riproporre tutto nella moda secondo lo spirito del tempo. Attraverso i cinque sensi percepiamo il mondo per elaborarlo poi come idee e creazioni pure.

Il vostro punto forte è la ricerca, evidente nella cura dei dettagli di ogni singolo modello. Ce la racconta?
Ricerca per Archetipo è sinonimo di innovazione e di attenzione per ogni singolo particolare. Il nostro ufficio stile si occupa di sviluppare trend che sappiano rispondere in anticipo alle esigenze del mercato proponendo così un prodotto che non è pari a nessun altro per stile e per qualità.

Lo sposo Archetipo ha delle caratteristiche specifiche, che tipo di persona è? Considerata l’elevata qualità del prodotto, a quale tipo di pubblico vi rivolgete?
I nostri clienti amano indossare un capo esclusivo. Uno dei nostri punti di forza è la capacità di vestire i diversi caratteri degli sposi d’oggi. Grazie all’ampia offerta delle nostre collezioni siamo in grado di trovare per ogni sposo l’abito più adatto alla sua personalità, in ogni situazione ed in ogni stagione.

Di quanti modelli parliamo ogni anno?
Più di sessanta modelli differenti.

Uno sposo che vuole sicuramente essere protagonista di una giornata speciale. Vuole rubare la scena alla sposa?
Lo sposo Cleofe Finati vuole sentirsi a proprio agio in una giornata unica, non per rubare la scena alla sposa ma per stare al suo fianco con sicurezza e disinvoltura.

Come si fa ad inscrivere il concetto di eleganza all’interno di un universo stilistico non convenzionale?
Il nostro brand cerca il nuovo all’interno di total look d’alta moda maschile disegnati secondo linee essenziali. È una nuova forma di eleganza che nasce dall’incontro tra tradizione ed innovazione.

Puntiamo la lente d’ingrandimento sulla nuova collezione, ci racconta i motivi che caratterizzano il damasco dei tessuti?
I motivi caratterizzanti il damasco dei tessuti sono tre e si dividono in foglie e fiori. Il primo, la Cashmere Leaf, è la rielaborazione con l’inserzione di fiori e boccioli delle tipiche fantasie che compongono il disegno cashmere. Al centro, un cuore e una goccia che rappresenta un’emblematica serratura, simboli dell’amore e dell’unione. Il secondo è il Lotus Flower, il fiore di loto, espressione della perfezione, della purezza e della creazione e della vita stessa, ha un simbolismo filosofico e religioso molto complesso di antichissima data, un riferimento all’Oriente e alle stampe giapponesi. Il terzo, l’Etnoflower, ispirato agli antichi arazzi orientali, è una nostra rielaborazione ed unisce questo mondo con un gusto ottocentesco, dandy e un po’ barocco. Un mix unico.

I tessuti sono un punto forte del brand. Quali le novità di quest’anno? In passerella abbiamo notato l’utilizzo di pellami molto pregiati per le giacche…
Ai tessuti dedichiamo da sempre una ricerca particolare. Le novità introdotte quest’anno sono orientate ad una scelta etica dettata dalla necessità di guardare al futuro con responsabilità, quindi   l’utilizzo di fibre eco-sostenibili e lavorazioni a basso impatto ambientale. L’utilizzo della pelle anche per le giacche rappresenta invece un incontro sempre più forte tra tradizione e manifattura ed innovazione dello stile.

Il brand Archetipo protagonista delle passerelle maschili ma anche delle notti milanesi con party che coniugano fashion e glam. È la direzione verso la quale si dirige l’azienda, uno sguardo rivolto sempre più al pubblico giovane?
Archetipo si rivolge alle persone che amano godersi la vita con uno stile giovane, indipendentemente dall’età anagrafica. La nostra ricerca di bellezza e piacere è dedicata a tutti gli spiriti liberi.

Può anticiparci qualcosa sulle tendenze del prossimo anno, a cosa sta lavorando? Cosa l’ha interessata di più delle recenti passerelle internazionali?
Innovazione, naturalmente, di tessuti, stampe e palette di colore. Giungeremo dove nessun altro si spinge. L’obiettivo sarà ancora quello di stupire.

 

 

 

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