Si dice sempre che, storie  e relazioni sentimentali a parte, il primo ed unico grande amore per una donna resta sempre il proprio papà che svolge un ruolo fondamentale anche nel giorno del matrimonio della figlia.

Non a caso, è al padre della sposa che viene affidato il compito più arduo: accompagnarla all’altare, consegnarla ed affidarla per sempre ad un altro uomo, il futuro marito. Un momento – quello dell’ingresso al braccio del papà – ricco di significato che, nella gran parte dei casi, è lasciato alle emozioni spontanee di quegli istanti che rimarranno indelebili, nella mente e nel cuore degli ospiti e dei protagonisti stessi.

La camminata verso l’altare è un incedere di piccoli passi che richiama una sorta di valzer di mezzo passo alla volta con delle pause.
Mezzo passo con il piede destro cui avvicinare il sinistro, l’uno accanto all’altro. Poi ancora un piccolo passo con il sinistro a cui si avvicina il destro. Passetti piccoli che, studiati e preparati preventivamente nel salotto di casa, eviteranno di ondeggiare e camminare in maniera sgarbata e goffa. Una volta all’altare, il padre si rivolgerà allo sposo, alzerà il velo dal volto della sposa e la consegnerà alla sua nuova vita e al suo nuovo status.

Finita la parte più difficile, al padre della sposa sarà attribuito un compito di gran lunga più leggero e pratico: gestire e dare indicazioni durante il ricevimento. E a fine serata, poco prima del taglio della torta, sarà proprio lui a richiamare l’attenzione e a porgere alla coppia gli auguri con breve discorso precedentemente preparato.

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