Dopo il successo tutto americano – ed internazionale – che ha interessato il brand Maison Signore, Mia Sposa Magazine – nel numero di Ottobre, attualmente in edicola – ha incontrato il direttore creativo della Maison, Gino Signore, che ha svelato i dettagli della collezione 2018 e tutte le novità del brand.
A chi è rivolta la sua collezione luxury, Excellence?
La sposa che sceglie Excellence è un po’ diva e vuole essere la protagonista assoluta del suo giorno più importante. Come suggerisce il nome, è una collezione di abiti gioiello realizzata con ricami e pizzi, sete con arabeschi, perle e pietre preziose. Gli abiti sono delle vere e proprie sculture da indossare, disegnate per esaltare la silhouette, combinazioni di design, lusso ed eleganza.
Excellence, Seduction, Victoria F. e la neo acquisita Giovanna Sbiroli, sono le cinque collezioni della Maison: è la seduzione il fil rouge che le lega?
No, il file rouge è l’esaltazione della femminilità. La creazione di un abito viene fuori da un lungo lavoro di progettazione ma soprattutto di confronto di tra tutti i componenti del team. Durante le riunioni con l’ufficio stile, ci scambiamo suggerimenti e non sempre siamo d’accordo: valutiamo tutte le idee e alla fine riusciamo a realizzare un modello – perché no – sensuale e seducente, senza mai essere volgare. Ed è proprio dal raffronto di pensieri differenti che vengono fuori collezioni stilisticamente dissimili. Siamo attenti alle esigenze di tutte le spose, da qui anche creazioni romantiche e bon ton.
La Maison ha raggiunto il mercato americano. Che cosa ha rappresentato l’esperienza Kleinfeld?
Parlare di New York per me è un’emozione incredibile in quanto esperienze come queste danno la giusta energia per poter sviluppare sempre nuove idee e nuovi concetti. Raggiungere questo traguardo per me è stata una grande ed immensa soddisfazione, un sogno che si è avverato. E noi, creativi e sognatori, ne abbiamo bisogno per realizzare e confezionare i sogni degli altri.
Lei accarezza i sogni di ogni sposa. Ha realizzato anche l’abito di sua moglie, Vittoria Foraboschi?
La tradizione vuole che lo sposo non debba vedere l’abito prima dell’arrivo in chiesa. Anche io ho tenuto fede a questa usanza fino all’ultimo momento. In realtà ero curiosissimo di sapere cosa mia moglie aveva realizzato e pensato per se stessa. Ma è giusto così: l’emozione sta anche nell’attesa e nell’immaginazione. Devo dire che per il nostro matrimonio mia moglie mi ha emozionato: un abito elegante e sobrio che rispecchiava del tutto la sua personalità, raffinata e di classe.
Quale sarà la prossima novità?
Stiamo studiando le nuove collezioni ma anche qualcosa di speciale per chi vuole sposarsi in riva al mare, in spiaggia: una capsule collection di wedding bikini di cui però non posso svelare altri dettagli. Non ci fermiamo mai!