Il sipario si apre. Un abito dorato fa il suo ingresso tramutando e riportando il tempo all’atmosfera del jet-set degli anni ‘70 e ‘80, tra luci, pailettes e stelle scintillanti. E’ la presentazione della collezione primavera estate dello stilista israeliano Rani Zakhem che ha scelto ancora una volta il magnifico scenario della capitale per l’esibizione delle sue creazioni.

Il designer reinventa a modo suo lo stile di quell’epoca, filtrato attraverso la sua sensibilità e con il suo occhio contemporaneo.

Dal front row si ammirano le jumpsuit, morbide e avvolgenti, che danzano attorno alla silhoutte femminile;  gli abiti scollati all’americana che lasciando la schiena scoperta e che cingono il collo con fasce a volte sottili e a volte avvolgenti, rese più importanti da dettagli di ricco ricamo in pietre e cristalli; gli abiti morbidi e scivolati, i cui volumi si allargano verso il basso e segnano la figura attorno al busto; i mini abiti da cocktail che si impongono per l’allegria del colore e per a preziosità delle lavorazioni. E poi ancora gli outfit in cui le maniche a pipistrello danno una connotazione precisa alla silhouette, gli abiti a sirena con le scollature asimmetriche e impreziositi da ricami floreali;  le gonne corte e danzanti per una notte di gioia e divertimento senza fine. Tessuti giocati in un contrasto di lucido e opaco a sottolineare le costruzioni asimmetriche di plissé e infine l’abito da gran sera beige e oro con effetto nudo e scintillante come quei meravigliosi anni.

Una tavolozza di colori che comprende il lilla, il giallo, il verde nelle sfumature pastello e nei toni del lime, il rosa, il blu e il rosso carminio. Un richiamo concettuale, un codice stilistico ed un omaggio agli anni in cui  venivano esaltate la dinamicità e un’idea tutta nuova di libertà.

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